venerdì 7 giugno 2013

Contrastare la dittatura finanziaria USA-BCE?? Qualcuno ci prova.


Ultimamente scopro cose piuttosto interessanti (parlo a titolo personale), cose che secondo il mio personalissimo punto di vista dovrebbero essere trattate, discusse, approfondite nei talk show nostrani. Cose che a mio parere condizionano o condizioneranno, più o meno direttamente, il nostro futuro. Cose che a Santoro, Formigli, Floris e compagnia cantante dovrebbero interessare, ma che evidentemente non interessano.
Scoprivo qualche giorno fa, leggendo un articolo di Paolo Barnard, dell'eventualità di un arrivo di un nuovo Fiscal Compact dai risvolti ancora più drammatici (rispetto al primo) per il mondo del lavoro.
Scopro ieri, dal profilo Facebook di Giulietto Chiesa, che i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, paesi, chi più chi meno, in crescita economica esponenziale) avrebbero deciso di crearsi una propria Banca Comune per lo Sviluppo, partendo da un capitale iniziale di 50 miliardi di dollari (per ora), alla faccia di Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale.
Avrebbero inoltre deciso di dotarsi di proprie agenzie di rating e di un proprio sistema finanziario, sdoganandosi di fatto dai "mostri sacri" Standard & Poor's, Moody's e Fitch, rei "forse" di troppa collusione con sistema bancario e grandi fondi d'investimento.
I BRICS, dunque, provano ufficialmente a ribellarsi alla tirannia finanziaria di Stati Uniti ed Europa.
La reazione di Goldman & Sachs non si è fatta attendere ed in una nota dichiara:

"...Un tentativo di sovvertire l'ordine costituito e un'aperta ribellione allo status quo consolidato dal diritto internazionale e da sessant'anni di diplomazia..." 

In due righe Goldman & Sachs ci parla di "ordine costituito", e ci fa capire "qualcosa" sul potere mondiale.
In due righe Goldman & Sachs ci racconta che da ormai sessant'anni "lavora" per una struttura sovranazionale, un ordine sovranazionale, finalizzato al controllo sovranazionale, al quale tutti (o tanti) devono e dovranno attenersi (in maniera più o meno forzata).
In due righe Goldman & Sachs ci fa capire che questa decisione dei BRICS è un qualcosa che potrebbe sconvolgere le gerarchie e gli equilibri economici mondiali (e di conseguenza i nostri).
In due righe Goldman & Sachs ci fa capire che non l'ha presa bene.
Non che stati come India e Cina siano esenti da critiche, per i loro sistemi economici e per la loro struttura sociale, certo, ma il fatto che anche loro, assieme ad altri Paesi, decidano che qualcosa, per forza di cose, va cambiato, è piuttosto indicativo.
Qualcosa si può fare, e qualcosa qualcuno inizia a farlo.
I BRICS detengono un quarto del Prodotto Interno Lordo del Pianeta, il 43% della popolazione del pianeta e riserve in valuta pregiata per 4.400 miliardi di dollari. Cifre che fanno riflettere.
I BRICS ci stanno provando.
Noi, pensiamo al Presidenzialismo.
Buona anestesia Italia.


6 commenti:

  1. Per quanto riguarda il Brasile è sicuramente una bufala quella della banca, loro sono a pecora di fornte agli stati uniti ed il capo del banco centrale è uno delle 30 famiglie.

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    1. In base a ciò che ho letto pare invece che ci sia anche il Brasile.

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  2. Buongiorno Giovane,

    L'altra sera a calcio balilla il computo finale, per il sottoscritto, registrava 3 sconfitte su 5 partite...ha prevalso la legge del più forte. Piccola divagazione per arrivare a bomba sul tuo post, perché alla fine della fiera noi (Italia) non potremo fare altro che accodarci al più forte (militarmente o finanziariamente, economicamente...). Continueremo a sentir parlare i nostri politici di "bazzecole", argomentando attraverso supercazzole con scappellamento a destra per i prossimi anni a venire e secoli e secoli amen, tutto perché siamo un paese piccolo, per carità con tantissime belle cose, di qualità, eccellenze e storia ma piccolo per poter fare effettivamente la voce grossa e far partire il "cambiamento". Sarebbe già una gran cosa non sbagliare posizionamento nello scacchiere politico mondiale, cioè stare dalla parte del più forte e vivendo di luce riflessa, sempre meglio che trovarsi dall'altra parte. Per capirci mi riferisco ad esempio all'ombrello statunitense che dal dopoguerra ci ha consentito di "dormire sonni tranquilli" e direi anche con un certo benessere, maneggiato nel peggiore dei modi dalla politica nostrana sicuramente, ma pur sempre benessere ci portò a differenza di chi si trovava dall'altra parte.
    Detto ciò buon week end e per gli eventuali approfondimenti sull'argomento, arrivederci alla prossima cena, che ci sarà offerta ho saputo!

    CIA' CIA' CIA' CIA'

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    1. Noi siamo invasi di basi americane ecc, siamo già incatenati ad una fazione che ci piaccia o no!
      Il paese piccolo è una cavolata, e che ci hanno de industrializzato, ma 20/25 anni fa l'Italia economicamente era la 3° e stava (con un ritmo da capogiro)per arrivare come 1° forza economica europea.
      Poi arrivarono i grandi Berlusconi e D'Alema e sappiamo come è andata!

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  3. ma questa era una notizia che sentivo circolare già da tampo, forse sarà ufficiale da poco...
    Comunque vedremo come andrà a finire, io già mi vedo sui libri di storia di mio nipote che con la creazione di un loro sistema economico comunitario si crearono le prime alleanze che poi portarono alla 3° guerra mondiale.. fantasie? speriamo!

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    1. Con "siamo un paese piccolo" intendevo dire che non abbiamo (ora caro Francesco) nessuna moral suasion da mettere in campo nei confronti di chi in Europa e nel Mondo è molto più " pesante" di noi.

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